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OLIVETTI
Società industriale italiana fondata a Ivrea nel 1908 da Camillo Olivetti per produrre macchine per scrivere, si aggiudicò solo nel 1911 la prima commessa importante. Tra il 1912 e il 1913 inaugurò filiali in varie città italiane e negli anni venti rafforzò l'attività produttiva con la costruzione di una fonderia (1922), delle Officine meccaniche Olivetti (1926) e di un ufficio progetti e studi. Tra il 1929 e il 1932 la presenza all'estero venne riorganizzata attraverso la costituzione di una società anonima. Dal 1938 sotto la guida del figlio di Camillo, Adriano, la società, ormai diversificata nella produzione di mobili per ufficio (1931) e di calcolatrici (1940), affrontò la crisi del 1952 costruendo nuovi stabilimenti, creando filiali di vendita e abbassando i prezzi. Anche la presenza all'estero venne rafforzata. A metà degli anni cinquanta le esportazioni coprivano il 60% della produzione. Nel 1955 entrò nel settore elettronico e nel 1959 comperò l'americana Underwood, intraprendendo massicci investimenti che, assieme alla morte di Adriano, avvenuta nel 1960, generarono una crisi. La situazione si stabilizzò solo a metà degli anni settanta, con l'acquisto da parte di Carlo De Benedetti, che convertì l'impresa alla produzione di macchine elettroniche per ufficio, tramutandola, anche grazie alle adozioni obbligate di registratori di cassa, in un gigante della computeristica occidentale, in grado di competere alla pari sui mercati europei. Alla fine degli anni ottanta, con la crisi economica del paese e nettamente superata nella corsa all'innovazione del settore, entrò in una fase di declino divenuta poi sempre più grave. Nel 1990 fece cosě il suo ingresso nel settore della telefonia mobile cellulare, costituendo con altri soci, tra cui la tedesca Mannesmann, la Omnitel. Nel 1997 lasciň definitivamente il settore dei personale computer e nel 1999 acquisě il controllo di Telecom Italia.
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